Racconti delle origini
(da una prefazione di P. Carlo Giacon)
Si
era nell’agosto del 1945. Il 25 aprile non era molto lontano, e non
erano ancora state riattivate le principali comunicazioni
ferroviarie. Il Prof. Padovani a Gallarate, dove si trovava
sfollato da Milano, in un amichevole colloquio col P. Giacon,
auspicò una sollecita riunione di professori universitari di
materie filosofiche, aderenti ad una concezione cristiana della
vita, per favorire un indirizzo almeno non anticristiano
all’immancabile rinascita degli studi filosofici del dopoguerra.
Dopo una quindicina di giorni, a Padova, il Prof. Stefanini, senza
conoscere affatto la proposta del Prof. Padovani, con parole del
tutto simili, faceva al P. Giacon la stessa proposta. Il felice
incontro delle idee obbligò a pensare a una qualche concreta
realizzazione. In un incontro a Pavia, il P. Giacon raccolse dal
Prof. Sciacca non solo piena adesione, ma fervore di propositi e
conoscenza di iniziative già in atto. Un altro incontro ebbe luogo
a Vallo, vicino a Torino, dove si trovava il Prof. Guzzo, affranto
inconsolabilmente per la perdita repentina e inesorabile dell’unica
dilettissima figlia Luisina. Il P. Giacon trovò la più viva
adesione, i più fervidi incoraggiamenti, i suggerimenti più utili e
opportuni. Altrettanto ebbe a Bologna dal Prof. Battaglia. Tutti si
era ben consapevoli che, nella crisi e nel crollo conseguiti alle
due guerre mondiali anche per la filosofia si manifestava, come
unico terreno saldo, di fronte a tante rovine materiali e
spirituali, il Cristianesimo.
Fu allora decisa una riunione, a cui sarebbero stati invitati i
gruppi universitari di Padova, Milano, Bologna, Pavia, Torino,
Genova, cioè soltanto di città dell’Alta Italia, non essendo ancora
possibile comunicare oltre Appennino. I Proff. Battaglia, Guzzo,
Padovani, Sciacca, Stefanini e Giacon costituirono il Comitato
promotore del Convegno. Il tempo designato fu l'ultima settimana di
ottobre, il luogo, relativamente centrale e tranquillo e, in tempi
ancora molto difficili per riunioni, sufficientemente attrezzato
per alloggiare, fu l'Aloisianum di Gallarate, rimasto libero
dall’occupazione tedesca, dove aveva sede la Pontificia Facoltà di
Filosofia dei Padri Gesuiti dell’Italia settentrionale. Mezzi di
fortuna e qualche auto privata condussero a Gallarate undici
professori che di fatto poterono recarvisi, mentre sei erano
costretti a inviare soltanto la loro cordiale adesione. Di felice
auspicio per il futuro fu la presenza del Prof. Castelli, invitato
in modo specialissimo come rappresentante del centro, del meridione
e delle isole: superando difficoltà inaudite, egli portò il saluto
di Roma, dell’Istituto di Studi Filosofici, di colleghi e amici che
applaudivano all’iniziativa.
Il Convegno ebbe luogo precisamente nei giorni 22, 23 e 24 ottobre;
l’argomento proposto fu: "Orientamenti contemporanei della
filosofia cristiana e delle filosofie non cristiane". [...] Al
termine del Convegno fu unanimemente ed entusiasticamente espresso
il desiderio di rendere periodica una così simpatica, utile e
feconda riunione, allargando l’invito ai docenti universitari
cristiani di filosofia di tutta Italia. […]
A mano a mano che i Convegni erano tenuti e sempre più cresceva un
gruppo compatto di professori animati dallo stesso slancio di
ricerca e di ricostruzione dei supremi valori dello spirito, si
andava costituendo un vero e proprio «Movimento di Gallarate», con
una fisionomia ben chiara e caratteristica. Dapprima i
rappresentanti del Movimento furono invitati e si fecero notare
come tali nella partecipazione ai Congressi nazionali,
internazionali o speciali che riprendevano a tenersi, terminato
l’infausto periodo bellico. […]
Accanto alle manifestazioni in Convegni e Congressi il Movimento
concorse a promuovere e promosse pubblicazioni di alto interesse
filosofico nazionale e internazionale. Dapprima i volumi degli Atti
che uscirono regolarmente dopo ciascun Convegno, successivamente
dalle Case Editrici Marzorati di Milano, Liviana di Padova e
Morcelliana di Brescia. Dopo il III Convegno del 1947, in seguito a
trattative col Prof. Castelli Direttore dell’Istituto di Studi
Filosofici di Roma, che da una decina di anni stava preparando la
compilazione di una Bibliografia filosofica italiana dal 1900 al
1950, fu decisa la collaborazione del Centro gallaratese per
l’edizione della medesima. […]
Alla fine del 1948, dopo il IV Convegno, un altro ardito progetto
fu discusso: riprendere l’idea di un grande Dizionario filosofico
che potesse competere col Woerterbuch der philosophischen Begriffe
dell’Eisler. L’autorità e la compattezza del gruppo di professori
aderenti al Movimento potevano dare affidamento alla possibilità di
affrontare e di condurre a felice esito l’impresa.
[…]
Oltre ai Convegni e alle pubblicazioni si pensò a promuovere gli
studi filosofici mediante l’assegnazione di premi e borse di
perfezionamento. […]
Ma tutte queste iniziative, promosse dal Movimento di Gallarate,
non sarebbero sorte, se quella dei Convegni non fosse stata
sorretta dalla costante generosità di un eletto gruppo di
industriali gallaratesi. Si tratta di un fenomeno più unico che
raro: un gruppo di industriali che sostiene Convegni di professori
universitari di filosofia. Fenomeno strano, che ha suscitate le più
vive ammirazioni specialmente dei rappresentanti stranieri, i
quali, a più riprese e pubblicamente, confessarono che né in
Francia, né in Belgio, né altrove si troverebbero industriali
disposti a favorire congressi di filosofia. Ma, per fortuna, almeno
tra noi v'è chi comprende che le azioni sono il frutto delle idee,
e che, magari a lunga scadenza, le idee di alcuni sparuti e
incomprensibili filosofi hanno provocato le imprese più ardite e le
rivoluzioni più cruente.
(2 csfg mag. 2008)